Mille e mille pensieri si sovrappongono nella mia mente, ogni episodio dei tantissimi che sono capitati in questi giorni, voi vedete quelli della gara, io vedo le giornate del mese precedente, da quando ho detto a Daniele, o forse è lui che mi ha chiesto, che ero, o se ero, disposto a vivere un'altra avventura nel Tor. Io pensavo ad una cosa, lui ad un'altra.
Non voglio raccontare una storia cronologia degli avvenimenti, voglio libertà!
Cosa è il Tor des Géants per uno che come me non è interessato a farlo, ma che ha imparato ad amare il Tor, è dormire poco, arrivare a superare abbondantemente le 36 ore, non sapere più in quale giorno della settimana si è arrivati, non ricordare di essere stanchi. Imporsi di dormire anche se non si vorrebbe lasciare le persone intorno, ma bisogna essere al 100x100 per poter dare una mano.
È mangiare per passare il tempo, per nervosismo, perché tutti lo fanno, perché ora si può fare, dopo non si sa e perché se non si mangia si rischia di non essere all'altezza.
È attesa, è noia, è amare, è saper ascoltare, è sapere consigliare, è saper mettersi da parte, è saper ubbidire, è saper comandare senza imporsi e senza urlare, è cercare di risolvere i problemi, è saper punire, è sapere che tu sei lucido e loro no, è sapere che devi indirizzarli nella maniera adeguata, insomma Non è essere eroi, è essere normali, vivere la vita.
È sapere che non c'è una lingua ufficiale, si parla quello che non si conosce, talmente oltre che alla fine è tutto un miscuglio arrivare a dire "la Gare est suspendue!" e dopo un attimo, scoppiare tutti a ridere perché tutti sanno, ma nessuno vi prestava attenzione, che La Gare è la stazione, "La Stazione è sospesa!" Matti questi italiani!!!
È ridere, è piangere, è amare. È correre con uno sconosciuto per anche centinaia di km, con cui condividere salite, discese, dormire, mangiare, dolore e sogni.
È non dormire nel proprio letto, è non poter usare il proprio bagno, è lavarsi quando si può.
È essere tristi, è piangere, nel vedere concorrenti soffrire, è piangere per la disperazione di stare male, di vederli stare male, di vederli ritirare.
È una parola di conforto, un abbraccio, un punto di riferimento, è capire!
Il Tor des Géants è...
Il Tor des Géants non è...
Aggiungo:
Il Tor non è la montagna, non è la corsa, non è l'avventura, non è le polemiche, non è le regole.
Chi lo finisce è il Géant, chi lo vive è il Tor!